10 marzo 2013

Il Castello di Fornazzano

E' tutta sera che piove a dirotto sulla Romagna e a dire il vero non promette nulla di buono nemmeno per domenica mattina. Cerco allora di chiamare Robi e Marco per avere anche una loro impressione  e decidiamo che se non piove magari una sgambatina si potrebbe fare. Chiamo allora anche Ivan che ci dice che se la sua piccolina la fa dormire magari c'è anche lui. Decidiamo così che alle 7.30 ci troviamo davanti al forno di Fognano.
L'indomani ci si apre una giornata splendida: la nebbia si sta diradando e lascia apparire un bel cielo azzurro puntellato dalle nuvole. Se però guardo dalla mia finestra Monte Colombo, vedo ancora il cielo di un colore scuro, carico di acqua da quel che sembra. Mahhh.... sarà che in casa se ci rimango questa domenica mi scoppia la vena e così comincio a prepararmi lestamente. Mi sento arrivare due messaggi sul cellulare e sono Marco e Ivan che abdicano l'uscita: il primo perchè è ancora sfasato dalla recente uscita lavorativa in Canada, l'altro perchè la sua bambina non l'ha fatto dormire quasi x niente. Mannaggia, mi dico io, manca solo Robi e anche oggi mi tocca uscirmene da solo. Così vado per le 7.30 davanti al Forno e dopo nemmeno un minuto arriva Roberto con quel sorrisino che ti fa capire che è ora di andare.
Partiamo... saliamo allora dalla Ramona, un classico per noi fognanesi e brisighellesi, che in meno di tre km ti porta sulla strada asfaltata di crinale tra la Valletta e Monte Rontana. Inoltre è una salita cattivella, con una prima parte molto dura se pur corta (due tornanti cementati al 20%) e con il resto della salita che non molla mai. C'è da dire che però è una salita con un fondo eccezionale: anche con eventi piovosi come questi degli ultimi giorni il terreno è fantastico! Si va su senza problemi... arrivati sull'asfaltata, giriamo a sx e proseguiamo prima passando dal valico della Valletta, poi ci dirigiamo in direzione Fognanello. Poco oltre il bivio per Fognanello, chiedo a Robi se magari gli va di salire sulla carraia che porta al Trè, una casa poco sotto Cà Baghetto. Mi guarda con aria dubbiosa dicendomi "Ma non ha piovuto troppo Teddy? X me ci immaltiamo sino alle orecchie." ed io "X me si fa tranquillamente... al massimo ci saranno due o tre pozzanghere" e lui "Mahhh... proviamo.".


Salendo verso Monte Giornetto

Saliamo per questa carrareccia quando dopo nemmeno un km dopo siamo già dietro che spingiamo le bici: abbiamo due bici da DH ora come ora sotto il culo e si fa una fatica boia a proseguire. Ma arriviamo al Tre e a questo punto, dopo essermi preso un paio di prese per i fondelli da parte di Robi, scendiamo in asfalto sino al Sintria e giriamo a sx in direzione Poggiolo, tutto su asfalto. Effettivamente ci sono pozze ovunque.

Verso il Poggiolo

Il torrente Sintria affluisce sul fiume Senio, e attraversa da sud verso nord la zona di Fornazzano, Poggiol Martin Fabbri, Zattaglia e Villa Vezzano. Il torrente fa un rumore poderoso e riecheggia per tutto il tempo che stiamo in sella. Arriviamo dopo svariati sali e scendi all'agriturismo il Poggiolo. Caffè, un morso a qualcosa di dolce e via lungo la bella strada bianca che porta a Fornazzano. Sarà che siamo poco allenati ma comincio ad essere già stanco dopo circa 20 km. Comunque arrivati alla chiesa di Fornazzano, giriamo a sx e andiamo ad intercettare il sentiero che porta al Castello di Fornazzano. Una premessa... ci sono siti come questi che ai più rimangono ignoti, sintomo palese che chi amministra questi nostri beni addirittura si arrogano il diritto di tenerli nascosti in quanto secondo loro sono in una situazione tale da essere pericolosi per chi si avvicina. Robe da pazzi!!! Torniamo a noi... il sentiero che porta al Castello di Fornazzano parte in single-track in forte salita che ci costringe con le nostre gambine poco allenate a mettere più volte il piede a terra. Un ultimo strappo e siamo davanti al cospetto di una delle più belle strutture abbandonate sul nostro basso appennino.

La vasca del Castello di Fornazzano

Il Castello di Fornazzano

Da qui comincia un breve tratto in discesa e a livello di una zona spoglia, posiamo ammirare con la giornata di oggi le vette che in lontananza si stagliano sopra la pianura e l'inconfondibile mole del complesso del Monte Baldo.

La vallata del Sintria

Robi dribla le rocce

Ancora Robi sul crinale

 Il sentiero continua in salita tecnica sino poco prima di Cà Malanca. Il sentiero se pur corto ci piace tantissimo e anche se ci costringe a qualche piede a terra, il fondo è perfetto nonostante la pioggia di questa notte. Arriviamo così a Cà Malanca. Ci guardiamo in faccia io e Robi in quanto si cominciano a sentire delle gocce di pioggia. E allora via, giù per il CAI 579, un flow tutto in pinetina con un paio di tornantini non male, corto ma sempre entusiasmante.

Pronti!
Decollo!
Via!!!!!

Arriviamo così sulla ghiaiata che ci conduce in breve tempo a Monte Colombo. Dopo un breve consulto io e Robi decidiamo di bypassare il bel single-track di Monte Colombo aka UOEI 1, in quanto è davvero troppo bagnato: non è questione di infattibilità del sentiero, è che con queste condizioni, a parte il tratto alto ed esposto del sentiero, si segna facilmente anche con il passaggio delle bici. Sarebbe buono andarlo a fare dopo 3-4 giorni che non piove più. Così scendiamo dalla strada forestale in piena modalità "FreeRide off". L'acqua e la neve sono venute in abbondanza in questi giorni e le piccole frane che si sono abbattute in zona ne sono pinamente le testimoni.


Frana sulla strada forestale del Corneto

Ma almeno le piccole sorgenti in questi giorni sono in piena vita e vedere anche quelle che sono quasi sempre "a secco" ci fa ben sperare x un anno poco siccitoso.

La fontanella che si trova lungo la strada forestale del Corneto

Incontriamo addirittura due ragazzi che stanno salendo in bici, che anche a vista loro gli sembra quasi impossibile che due omoni come noi con bici da 15 kg, protezioni e amenità varie stia scendendo da una banale strada bianca. Oggi prevale il buon senso rispetto all'adrenalina. Arriviamo a San Cassiano e da lì scendiamo a valle in asfalto, quando all'altezza di San Eufemia intravvediamo una cascatella che si è formata in questi giorni e che voglio almeno immortalare.

La cascatella che scende nei pressi di San Eufemia

 Da lì riprendiamo il cammino sino a Fognano. Ci salutiamo io e Robi, guardo il GPS e vedo 42 km e 1300 m di dislivello. Buono! Alla faccia della sgambatina... alla fine è uscita fuori una bella giornata e sopratutto un ottimo giro in compagnia. Come sempre del resto in compagnia della Val Lamone MTB!

Per scaricare il file GPX del giro clicca qui sotto.
 


By Teddy